Pubblicato il Lascia un commento

Il Tema del Romanzo

Tema del romanzo

In questo sito web, ti ho parlato più volte di come promuovere il tuo romanzo (e non solo…).

Ma sai qual è il primo e più importante strumento di marketing a cui devi pensare?  Esatto… scrivere un buon libro

Per questo motivo, ospito il Guest Post di Michele Ranzullo, che con questo ottimo articolo spiega uno degli elementi più importante a cui devi pensare : il tema sul libro di narrativa che vuoi scrivere.

Ma prima… clicca il pulsante qui in basso per scaricare la mia GUIDA GRATIS per scoprire le migliori strategie per promuovere online il tuo romanzo.

Buona lettura!

Anche se molti scrittori amano definirsi esclusivamente narratori, cantastorie e affabulatori, i temi e le idee sono inevitabili. Ogni opera pone delle domande, esamina delle possibilità e immagina le conseguenze delle azioni.

Jerome Stern

Perché è importante capire il tema del romanzo che scriviamo?

Leggiamo storie per diversi motivi: per piacere, per evadere, per essere intrattenuti, per trovare noi stessi e ricercare la verità. Quando leggiamo un romanzo è come se accendessimo un riflettore su un particolare aspetto della nostra esistenza, lasciando tutto il resto nell’oscurità. Per uno scrittore che si accinge a scrivere un romanzo, questo cono di luce può essere direzionato al meglio capendo il tema dell’opera.

Il tema di un racconto o di un romanzo non è l’idea né la trama. Potremmo definire l’idea come il germoglio iniziale, e il tema come il tessuto linfatico che attraversa la pianta: un elemento unificante che tiene unita la storia, creando coesione. Il tema, in altre parole, corrisponde a capire di cosa parla, davvero, la tua opera.

Possiamo leggere di un pescecane che mangia un bambino, ma in realtà stiamo assistendo a una metafora della malvagità umana. Capire il tema della tua storia ti aiuterà a capire cosa è importante e cosa può essere lasciato fuori.

Tema sul Romanzo: La trama è il tema in movimento

Il tema non va inteso ovviamente come tema scolastico, non è una spiegazione critica o accademica di un argomento e non è la morale della storia, né il messaggio (in generale non si dovrebbero dare messaggi in un testo narrativo, quello spetta ai politici). Lo scrittore non deve risolvere i problemi, ma semplicemente parlarne.

Se anche non conosciamo subito il tema perché a volte sentiamo l’esigenza di partire non importa dove, a fine stesura è importante capire di cosa parla la nostra opera perché questo ci può aiutare in fase di revisione e di editing, e quindi a scrivere un racconto più efficace, più bello, più centrato.

Il tema è una mappa, una bussola, un sistema di guida interno che ti aiuterà nelle tue scelte (la tua storia, se ci pensi, è il risultato di tutto quello che scegli di non scrivere).

La cosa peggiore che ci possa accadere è che un lettore, dopo aver letto un nostro testo, dica: embè? Scritta bene, per carità eh, ma qual era il punto? Cosa volevi dirmi?

  • La piattezza di una storia può indicare la mancanza del tema.

Se la tua storia sbanda da tutte le parti e sembra un elenco di fatti, senza svelare alcun rapporto di causa-effetto, probabilmente hai un problema sul tema.

Proviamo a capire il tema di qualche romanzo famoso…


In alcuni casi il titolo è già indicativo del tema. Altre spie possono essere i motivi dominanti, le immagini ricorrenti e il climax.

Come dicevamo, soprattutto in fase di revisioneè importante conoscere il tema, ma attenzione a non iniziare l’opera esplicitandolo subito, altrimenti diventiamo troppo didascalici(e noiosi).

In questo modo anziché raccontare una storia vogliamo spiegare, istruire. Dobbiamo invece lasciare libero il lettore di interpretare senza forzarlo troppo, dobbiamo insinuare il tema nella sua coscienza.

  • Presta attenzione, inoltre, ad evitare temi vaghi e stereotipati.

Anche le favole per bambini, con la loro morale, non spiegano letteralmente il loro messaggio, altrimenti perderemmo l’attenzione del bambino dopo due minuti. Possiamo scrivere un buon trattato ma un pessimo romanzo, se non prestiamo attenzione a questi accorgimenti.

Il tema ti dà l’opportunità di permettere alle tue passioni, opinioni e visione del mondo, di emergere dalle azioni dei tuoi personaggi.

  • Attenzione, però, a utilizzare il tema solo come una guida e a non farti ingabbiare troppo da esso: rischieresti di ostacolare la tua immaginazione, la magia della scrittura e di non accogliere lo stupore di un imprevisto.

Un’ altra avvertenza che può tornare utile: in un romanzo abbiamo più spazio e potremmo sviluppare temi e sotto-temi, mentre un raccontodeve essere centrato su un solo aspetto. Ma se non siamo sicuri del tema della nostra opera, come possiamo rintracciarlo?

Possiamo porgerci le seguenti domande:

  • Le azioni dei personaggi implicano qualche verità universale?
  • Se c’è un supereroe, questo rappresenta il trionfo del bene sul male?
  • Il buono rappresenta l’angelo custode?
  • Un’azione ne può rappresentarne un’altra, essere metaforica?

Proviamo a fare un esempio.

Una donna ha la fobia di perdere le chiavi di casa, prima di uscire controlla centinaia di volte di averle prese, e quando le cerca nella borsa fa sempre fatica a trovarle. Questo rapporto difficoltoso con le chiavi  – questa immagine ricorrente – potrebbe rappresentare qualcosa di più grande e indicarci quale possa essere il tema del racconto.

Oppure, provate a semplicemente a condensare la storia in poche parole: la storia parla di…

Proviamo ad analizzare il tema del racconto Cattedrale (Carver)

Il racconto Cattedrale affronta il tema: la vera capacità di vedere le cose è diversa dalla capacità fisica di vedere?

Avendo questo tema in mente, Carver inizia con:

Questo cieco, un vecchio amico di mia moglie, stava venendo da noi per passare la notte.

Poco dopo:

Non ero entusiasta di questa visita. Non era nessuno che conoscessi.

Capiamo che il narratore è cieco a livello emotivo perché non ha interesse ad incontrare l’amico di sua moglie. Continua, difatti, a chiamarlo il cieco.

Dissi: «Cosa posso offrirti da bere? Cosa ti piace? Abbiamo un po’ di tutto. È uno dei nostri passatempi».

«Personalmente sono per lo scotch, amico», disse prontamente con quel suo vocione.

«Bene», dissi. Amico! «ne ero certo».

Lui lasciò correre le sue dita sulla valigia, che era accanto al tavolo. Stava cercando di orientarsi. Non potevo biasimarlo.

«La porto nella tua stanza», disse mia moglie.

È tutto concentrato in poche righe: il disinteresse del narratore, l’affabilità di Robert e la gentilezza della moglie.Il dialogo dei personaggi serve a supportare il tema, ma senza esplicitarlo. In altre parole, viviamo l’ottusità mentale del narratore attraverso la sua mente (attraverso il suo Punto di Vista). E se abbiamo un po’ di intuito, capiamo che dovremmo “filtrare” i suoi giudizi cinici, come il seguente:

Questo cieco, pensate un po’, portava una gran barba! Una barba sulla faccia di un cieco! Questo è troppo, mi dissi.

Anche le descrizioni spoglie ci mostrano la scarsa capacità di osservazione del narratore.

Il tema e la Domanda Drammaturgia Principale sono strettamente collegate. La DDP in questo caso potrebbe essere: Il narratore riuscirà a vedere per davvero?

Tutti gli avvenimenti portano il narratore sempre più vicino al momento in cui potrà cambiare, al climax, quando il narratore disegna una cattedrale e il tema e la trama si uniscono.

Il cieco vuole solo offrire al narratore la possibilità di cambiare quando gli chiede di disegnare, seguendolo con la mano. Notiamo inoltre il simbolismo (altro elemento utile per aderire al tema) della cattedrale: costruzione che serviva per avvicinare l’uomo a Dio.

E tu, hai già scritto un racconto o un romanzo? Ti senti di condividere con noi il tema su un libro che hai scritto?

I Contatti di Michele Renzullo:

Pagina Facebook

L’Una di Ferragosto su Amazon

Corso di Scrittura Creativa Online

Articoli correlati:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *